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Stanchezza da Letrozolo 16 11 2023 Forum Tumori al seno Il Medico Risponde

Stanchezza da Letrozolo 16 11 2023 Forum Tumori al seno Il Medico Risponde

Inoltre, non deve essere usato da donne in gravidanza o che stanno allattando. Gli effetti collaterali più comuni del Letrozolo includono vampate di calore, sudorazione notturna, secchezza vaginale, nausea, affaticamento e dolori muscoloscheletrici. In alcuni casi, può anche causare una riduzione della densità ossea, che può aumentare il rischio di fratture. Questa sostanza agisce inibendo un enzima chiamato aromatasi, che è responsabile della conversione degli androgeni (ormoni sessuali maschili) in estrogeni (ormoni sessuali femminili). Bloccando l’azione dell’aromatasi, il Letrozolo riduce i livelli di estrogeni nel corpo, che possono stimolare la crescita di alcuni tumori al seno.

Confezioni e formulazioni di Letrozolo Alter disponibili in commercio:

Nel trattamento adiuvante può essere considerato anche uno schema di trattamento sequenziale (letrozolo per 2 anni seguito da tamoxifene per 3 anni) (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). L'efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con carcinoma mammario con stato recettoriale ormonale negativo. Il Letrozolo agisce riducendo la concentrazione di ormoni estrogeni generati dall’organismo. In questo modo contribuisce a bloccare lo sviluppo di certe forme di tumore al seno le cui cellule hanno bisogno di questi ormoni per moltiplicarsi.

Letrozolo

Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. Il letrozolo può essere somministrato per diversi mesi o anni a seconda della vostra particolare situazione. L’oncologo che vi ha in cura discuterà con voi quella che a suo parere è la durata del trattamento più indicata per il vostro caso. In genere, questo effetto collaterale può essere tenuto sotto controllo mediante l'utilizzo di comuni farmaci analgesici. Il trattamento con letrozolo può scatenare reazioni cutanee che si manifestano sotto forma di arrossamenti, rash, orticaria, vescicole a labbra, occhi o gola, desquamazione della pelle ed eritemi.

L'importanza della salute sessuale nel paziente oncologico

Per ridurre il rischio di recidive dopo un tumore al seno è dimostrata da tempo l’efficacia della terapia endocrina nel caso di tumori positivi ai recettori ormonali in donne dopo la menopausa. In genere alle pazienti vengono proposti farmaci chiamati inibitori dell’aromatasi (letrozolo, anastrozolo, exemestane) oppure tamoxifene per due o tre anni seguito da inibitori dell’aromatasi per altri due o tre anni. Attualmente le linee guida prevedono la raccomandazione di personalizzare la durata della terapia in base alla tollerabilità degli effetti collaterali e al rischio individuale. Ora un ampio studio randomizzato ha preso in esame la combinazione tamoxifene seguito da letrozolo, dimostrando che prolungare la durata del letrozolo per cinque anni porta dei benefici significativi. I risultati potranno avere importanti ricadute cliniche, perché attraverso un’analisi di appena tre varianti di un gene, relativamente semplice grazie alle tecnologie attuali, sarà possibile personalizzare al meglio la terapia. Oggi le pazienti operate per un carcinoma della mammella positivo per i recettori ormonali ricevono il trattamento ormonale adiuvante per un periodo che arriva fino a 7-8 anni.

Parliamo, nello specifico, della terapia  adiuvante (o precauzionale) prolungata con l’inibitore di aromatasi letrozolo, che spesso viene prescritto dopo i 5 anni di terapia endocrina che seguono l'intervento. Questo “prolungamento della cura” è approvato e utilizzato in tutto il mondo per le donne in menopausa operate per tumore del seno sensibile agli estrogeni e con linfonodi ascellari positivi. Molte pazienti, però, soffrono eccessivamente per gli effetti collaterali avversi della terapia, come disturbi dell’umore e del sonno o vampate di calore, secchezza vaginale. Il Letrozolo è un farmaco orale che viene utilizzato per il trattamento di alcuni tipi di cancro al seno nelle donne in post-menopausa. È un inibitore dell’aromatasi, il che significa che blocca la produzione di estrogeni nel corpo. Gli estrogeni possono stimolare la crescita di alcuni tipi di tumori al seno.

  • Sono farmaci antiestrogeni che basano la loro azione sul blocco dell'enzima aromatasi che, a livello delle ghiandole surrenali, è responsabile della sintesi di estrogeni.
  • È consigliabile leggere questa scheda insieme al libretto Il cancro della mammella (La Collana del Girasole), che fornisce informazioni più dettagliate e anche alcuni consigli, inserendo così il farmaco nel contesto della patologia per la quale è più frequentemente usato.
  • In questo studio le evidenze a favore di un’elevata variabilità nell’esposizione al farmaco sono limitate a causa della ridotta numerosità del campione.
  • In particolare, sembra che il tamoxifene sia in grado di diminuire notevolmente la concentrazione plasmatica del farmaco, diminuendone così l'efficacia terapeutica.
  • È comunque necessario escludere un'eventuale gravidanza prima di iniziare il trattamento con il farmaco.

L'exemestane appartiene alla famiglia degli inibitori dell'aromatasi, insieme al steroidi e all'anastrozolo. Sono farmaci antiestrogeni che basano la loro azione sul blocco dell'enzima aromatasi che, a livello delle ghiandole surrenali, è responsabile della sintesi di estrogeni. Esso diminuisce la quantità di ormoni estrogeni prodotti dall’organismo; in tal modo può contribuire a bloccare la crescita di alcune forme di tumore al seno le cui cellule necessitano di questi ormoni per proliferare. Pur garantendo l'esattezza e il rigore scientifico delle informazioni, Aimac declina ogni responsabilità con riferimento alle indicazioni fornite sui trattamenti, ricordando a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico curante.

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